Asta 115 / Lotto n° 668

Scuola veneziana del sec. XVII

Cornelia madre dei Gracchi

Cornelia madre dei Gracchi, con cornice, Il dipinto è stato restituito ad Alessandro Varotari detto il Padovanino (Padova, 1588 - Venezia, 1649) dal Prof. Bernard Aikema. Come è noto, Padovanino ha lavorato a Venezia nella prima metà del XVII secolo. I suoi modi sono fortemente caratterizzati da un nuovo e sistematico orientamento della pittura veneziana del Cinquecento, basata sull'opera di Tiziano. Infatti i profili facciali rievocano schematicamente quelli dei primi lavori di Tiziano, sebbene ricordino anche la moda classicizzante alla quale Padovanino aveva attinto durante un soggiorno romano. Del presente dipinto è nota un'ulteriore versione esitata alla Christie's di Londra il 20 luglio 1984, Lot.136 (tela, cm 110 x 134) datata agli anni Quaranta del Seicento (vedi U. Ruggeri, Alessandro Varotari, detto il Padovanino, in: Saggi e Memorie di Storia dell’Arte, 16, 1988, p. 112, fig. 152). Il soggetto rappresentato è tratto da Valerius Maximus, Factorum et dictorum memorabilium libri, IV, 4, scritto intorno al 30 o 31 d.C., che racconta la storia di Cornelia, la figlia di Scipione Africano. Criticata dalle sue amiche patrizie per la semplicità del suo vestito, che non era conforme al suo status di nobiltà, ribatté che la sua vera ricchezza risiedeva nei suoi figli. Il soggetto era popolare nella Venezia barocca e lo stesso Padovanino lo aveva già rappresentato in un altro dipinto, ora alla National Gallery di Londra, datato intorno al 1625.

Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: cm 111x132

Base d'asta
€ 12.000 

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